Anime a 45 giri

Quarant’anni fa, sulle neonate e picaresche tv private italiane, faceva la sua prima apparizione Devilman, anime giapponese firmato dal maestro Go Nagai. Anche la sua celebre sigla – cantata da Riccardo Zara e i Cavalieri del Re, all’apice della carriera – è rimasta incisa nei nostri cuori grazie agli invisibili solchi dettati dal passare del tempo, proprio come sui 45 giri che all’epoca erano destinati a custodire quelle strabilianti melodie.

Ma erano altri tempi e i contenuti di Devilman convinsero gli addetti ai lavori a non pubblicare il disco; per avere infatti una prima ristampa del controverso 45 giri, si è infatti dovuto attendere il 2009 e l’intervento dell’Associazione culturale TvPedia

Questo è soltanto uno degli aneddoti curiosi che la mostra Anime a 45 giri promette di raccontare. Un’esposizione sontuosa, curata da Bigo (al secolo David Bigotti), fumettista e designer, ma in questo caso collezionista ed esperto in materia vinilica come pochi altri.

I suoi preziosi 163 dischi saranno infatti esposti in tutto lo splendore delle copertine originali dell’epoca, e raccontati come mai prima d’ora era stato fatto.

Mazinga oppure Goldrake, Bia o Pat, la ragazza del Baseball, questa è l’occasione per poter tornare a rivivere – parafrasando lo scrittore tedesco Gotthold Ephraim Lessing – “l’attesa del piacere”, in quel minuto e mezzo durante il quale immagini e musica si fondevano in modo perfetto, e c’era già tutto quello di cui avevamo bisogno per sognare.

La mostra vanta la curatela, oltre che di Bigo, anche di Riccardo Lucchesi e dello scrittore Dimitri Galli-Rohl, autore di Kappa O.

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